Arance e clementine di SoS Rosarno: la qualità che fa rima con solidarietà

Terra condivisa porta sulle vostre tavole i prodotti dell’orto solidale di Castel Raniero, dove persone in difficoltà socio-economica cercano una via di riscatto imparando le competenze agricole da poter spendere sul mercato del lavoro. La nostra produzione di ortaggi, coltivati con impegno dalla nostra squadra di volontari e tirocinanti, arrivano settimanalmente sulle tavole dei nostri sostenitori con le cassette settimanali o con l’acquisto al banchetto mobile del giovedì mattina. Ma per dare un’offerta sempre più ampia a chi si affida a noi per i suoi acquisti, abbiamo scelto di acquistare la frutta, che noi non produciamo, da aziende del territorio che siano attente sia alle persone che alla terra che coltivano: per questo abbiamo conosciuto e ci siamo affidati ai promotori della campagna SOS Rosarno per l’acquisto delle arance e clementine da proporre per questo inverno ‘21-‘22.

 La campagna SOS Rosarno si basa sulla vendita di agrumi e altri prodotti, rigorosamente biologici e certificati, prodotti nella Piana di Gioia Tauro e venduti a un prezzo giusto. Questo permette ai proprietari terrieri di assumere regolarmente i braccianti extracomunitari, in particolare provenienti dai paesi africani, che poi a loro volta, coi loro guadagni, alimenteranno l’economia locale, affittando case, facendo la spesa, sostenendo l’agricoltura sana… e arricchendo il territorio di intelligenze e cultura. I promotori della campagna SOS Rosarno spiegano che la loro terra da molti anni è meta di immigrazione, ma solo da 20 hanno cominciato ad arrivare extracomunitari dai paesi africani. Gli episodi di “ribellione” e di violenza che sono stati riportati dai mass media sono la conseguenza inevitabile dello sfruttamento dei braccianti, pagati una miseria per raccogliere le arance o gli altri agrumi del posto.

La colpa, però, secondo Sos Rosarno, non sarebbe tanto dei piccoli proprietari terrieri, quanto delle logiche di mercato che impongono un prezzo troppo basso per questi prodotti agricoli. La responsabilità maggiore, secondo loro, va alla Grande Distribuzione Organizzata: “Se l’agricoltura è in ginocchio è perché c’è un sistema che giova di questa crisi, imponendo che le clementine si vendano a 20 centesimi e che i disperati continuino a restar tali per essere disposti a raccoglierle a 20–25 euro al giorno. Se i prezzi degli agrumi sono così bassi, i proprietari terrieri sono costretti a sfruttare i lavoratori o devono chiudere l’azienda”.

SOS Rosarno è un’Associazione di Promozione Sociale che riunisce piccoli contadini, pastori e produttori agro-caseari, braccianti immigrati e attivisti, oltre che piccoli artigiani e operatori di turismo responsabile.
Lo scopo della associazione è “Promuovere e praticare la cultura della solidarietà, del rispetto reciproco e della non violenza, perseguire l’uguaglianza e la giustizia sociale. Adoperandosi per il superamento di ogni pregiudizio o barriera sia essa culturale, sociale, burocratica, economica e fisica, che possa rappresentare fonte di ogni forma di disparità, discriminazione, intolleranza, xenofobia, razzismo, violenza e ostacolo ad una vera integrazione sociale e culturale delle persone, indipendentemente dalla provenienza, condizione sociale ed economica, dalla razza, dal sesso, dal credo religioso e
dall’appartenenza politica”.
La principale attività è l’organizzazione di una produzione agrumicola e olivicola secondo criteri di agricoltura biologica e con la garanzia di regolare assunzione dei lavoratori. L’associazione non svolge mediazione commerciale, ma solo attività di coordinamento e promozione, garantendo che i produttori aderenti rispettino tutti i principi e le condizionalità del progetto e mettendo in contatto diretto i gruppi d’acquisto con i produttori. Attraverso la vendita dei prodotti a un prezzo equo – che vuol dire superiore a quelli di mercato imposti dalla Grande Distribuzione Organizzata – si garantisce una equa retribuzione ai lavoratori e una giusta remunerazione ai produttori, creando un piccolo esempio vivente di una possibile alternativa economica per la Calabria e in particolare per Rosarno, improntata a criteri di sostenibilità, equità e convivialità.